mercoledì 29 agosto 2007

mani

Premessa: questo post è macabro e raccapricciante. Ne sconsiglio sinceramente la lettura alle persone impressionabili. Ho delle immagini in mente che mi hanno perseguitato per tutto il tempo, non ne ho parlato prima per non enfatizzarle, preferendo parlare dei momenti di speranza. Ma ora è venuto il momento di tirarle fuori. Chissà che raccontandole riesca a liberarmene...

Queste immagini riguardano delle mani.
Prima immagine, che viene da una lettura di un articolo di giornale fatta con i ragazzi del centro nella scuola coloniale. Un uomo senza una mano, la destra, E sdraiato. Al posto della mano una fasciatura approssimativa di bende e garze insanguinate. Volto sofferente ma felice. L'articolo riporta la storia di quest'uomo, un devoto fedele di una qualche dea (ho dimenticato quale) al limite del fanatismo. Anzi, ben oltre il fanatismo: per offrire un dono alla dea ha pensato bene di tagliarsi una mano con un'ascia e di darla in sacrificio alla dea. Gesto supremo di devozione e annullamento, secondo lui. Gesto di follia, secondo noi (e qui il noi, non è "noi occidentali", come uso spesso, ma "noi, bambini, volontari e insegnanti di Akanksha che leggiamo l'articolo").

Altra immagine. Un uomo che mi chiede l'elemosina, alla stazione, mentre sto aspettando il treno. In una mano ha un bicchierino per i soldi, l'altra la tiene accanto al bicchierino e in pratica non parte dal polso, ma da meta' del braccio. Cioe' ha un braccio piu' corto, ma non e' questo, e' che la mano penzola, perche' non c'e' l'osso, dentro. Ed e' piena di bolle. La tiene bene in vista accanto al bicchierino dell'elemosina: è per lei che chiede i soldi.

Terza immagine: alla televisione una sera ripetono ossessivamente lo stesso filmato di denuncia nei confronti della polizia. Si vede un uomo con le braccia alzate e una delle due mani totalmente maciullata e sanguinante, come se gli fosse esplosa una bomba in mano. Poi la polizia gli spara addosso. E' una testimonianza e accusa della brutalità nella polizia, capace di sparare a un uomo disarmanto e con le mani (la mano) alzate. Non capisco cosa sia successo perché parlano in hindi, ma questa immagine dell'uomo a braccia alzate con una mano distrutta viene ripetuta in continuazione.

Tutte queste mani mancanti o martoriate mi impressionano e mi perseguitano. E
da allora ho iniziato a guardare le mani della gente di Mumbai. Ci sono mani tutte ben curate, ingioellate, inanellate. Alcune con i disegni con l'hennè, alcune con lo smalto sulle unghie. Altre invece sono l'opposto: dita mancanti, mani piene di piaghe, mani che sono diventate delle palle con delle protuberanze come dita. Un bambino di Akanksha ha 6 dita, due pollici. Ci sono persone invece a cui una mano manca del tutto: si vedono abbastanza spesso persone senza un braccio, soprattutto uomini anziani.

Non avevo mai pensato alla fortuna di avere due mani. Mentre scrivo alla tastiera mi tocco le dita una con l'altra, ci sono tutte, battono i tasti veloci, sicure, sane.

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